Scarso impiego e alti costi di gestione: queste sarebbero le due principali motivazioni che hanno spinto l’Agenzia per l’Italia digitale a decidere per la dismissione del servizio Cec PAC (Postacertificat@), la posta elettronica certificata gratuita introdotta nel 2010 dal ministero della PA di Brunetta.
La Cec PAC doveva essere lo strumento cardine del piano e-gov 2012 e doveva servire quale canale preferenziale di comunicazione tra cittadini e PA. Attualmente risulta che la grande maggioranza degli utenti registrati al servizio (l’82%, per la precisione) non ha mai spedito una email. Inoltre, con la dismissione del servizio Cec PAC, gestito da Poste e Telecom, l’AgID andrebbe a risparmiare 19 milioni che dovrebbero essere reimpiegati per rafforzare il piano Crescita Digitale.
D’altra parte, la PA non ha mai dato il via ai servizi web che sarebbero dovuti essere associati alla Cec PAC, rendendo, di fatto, inutile lo strumento.
La sospensione del servizio Cec PAC Postacertificat@ seguirà un calendario già definito dall’AgID:
18 dicembre 2014: non verranno rilasciate nuove caselle ai cittadini e alle PA;
18 marzo– 17 luglio 2015: le caselle già attive potranno solo ricevere e potrà essere effettuato l’accesso alla mailbox solo per la consultazione e il salvataggio dei messaggi ricevuti;
18 luglio – 17 settembre 2015: gli utenti non riceveranno più mail, ma potranno entrare per consultare i salvataggi;
18 marzo 2015: gli utenti Cec PAC potranno richiedere l’attivazione (gratuita per la durata di un anno) di una casella Pec: unico standard accettato per la posta certificata. La richiesta potrà essere effettuata attraverso l’indirizzo richiesta pec@agid.gov.it.
18 settembre 2015 – 17 marzo 2018: gli utenti del servizio Cec PAC potranno chiedere l’accesso ai log dei messaggi di posta elettronica certificata.
Per maggiori informazioni sulla chiusura del servizio Cec PAC è possibile fare riferimento a questa comunicazione dell’Agenzia per l’Italia Digitale.