Con il quiz sulla conservazione documentale abbiamo voluto mettere alla prova la vostra competenza nel campo della conservazione documentale. Qui trovate le opzioni corrette alle domande del quiz, per verificare quanto da voi risposto e per scoprire qualcosa in più sulla gestione e preservazione del documento cartaceo.
1. Qual è l’adesivo più adeguato per riparare il dorso danneggiato di un libro?
Risposta C: le colle polivinil acetato (PVAc) sono i collanti più utilizzati in ambito di restauro delle coperte dei documenti cartacei. Il suo impiego è dovuto alle caratteristiche di non acidità. Tuttavia sono largamente utilizzati anche gli adesivi in metilcellulosa (Risposta B), dato il loro pH neutro e la sua caratteristica di reversibilità e di assenza di macchie a seguito dell’asciugatura.
2. Qual è l’umidità relativa ottimale per un ambiente destinato a uso archivio?
Risposta B: il 45% di umidità relativa è la condizione di umidità indicata per evitare la proliferazione di muffe e di insetti. L’umidità relativa dovrebbe sempre mantenersi tra il 30 e il 50%. È fondamentale che si evitino sbalzi di umidità relativa: condizione anche peggiore di un’alta umidità costante.
I locali destinati a uso archivio dovrebbero rispondere a caratteristiche specifiche indicate anche in standard internazionali ISO.
3. Qual è la migliore condizione termo-igrometrica per la longevità dei documenti cartacei?
Risposta B: bassa temperatura e media umidità sono le due condizioni che favoriscono la lunga conservazione dei documenti cartacei. Il basso livello di umidità porterebbe i materiali a perdere la naturale flessibilità, l’alto livello di umidità e calore (come detto sopra) favoriscono la proliferazione di muffe, insetti e batteri.
4. Cos’è un interfoglio?
Risposta A: è un foglio (in alcuni casi in carta velina) interposto tra due pagine con lo scopo di preservare immagini di particolare valore.
5. I libri editi prima del 1850 sono più deteriorabili di quelli prodotti successivamente.
Risposta B: può sembrare paradossale, ma le carte utilizzate in editoria dopo tra il 1850 e il 1900 contengono elementi acidi che portano al rapido deterioramento. Le carte impiegate prima del 1850, al contrario, erano composte d’ingredienti stabili, come lino o cotone, che ne garantiscono una durata centenaria.
6. Mai lavorare alla gestione di documenti cartacei mentre si mangia o si beve perché:
Risposta C: è fondamentale che non vi siano residui alimentari tra le pagine dei documenti conservati, poiché potrebbero attrarre insetti, roditori e potrebbero sviluppare batteri in decomposizione. Le altre due risposte sono comunque corrette e sono regole di buon senso.
7. Scannerizzazione documenti originali: meglio uno scanner a luce fredda per:
Risposta B: le lampade per scanner a luce fredda consentono di scannerizzare il documento senza esporlo a radiazioni UV, tra gli elementi che accelerano il processo di deterioramento dei materiali cartacei.
8. Scannerizzazione documenti originali: qual è la migliore tipologia di scanner per un documento rilegato?
Risposta C: lo scanner planetario permette di effettuare l’acquisizione ottica dei documenti rilegati senza forzare la rilegatura in posizione divaricata (come accadrebbe con uno scanner piano). Per tale motivo è particolarmente indicato per i libri antichi. Lo scanner piano e quello rotativo sono tuttavia indicati per la scannerizzazione di altri tipi di documenti.
9. Da quale materia prima si ricavava la pergamena?
Risposta A: la pergamena (o cartapecora) veniva prodotta solitamente con la concia di pellami ovini (o bovini). Venne introdotta a partire dal II secolo a.C. in sostituzione del papiro. A partire dal V secolo d.C fino al Medioevo, la pergamena ebbe ampia diffusione.
10. In caso di documenti danneggiati dall’acqua, il primo intervento può essere gestito da personale inesperto:
Risposta A: in caso di calamità o disastro, i documenti devono essere portati in salvo il prima possibile e, per operazioni massicce come fu per la grande alluvione di Firenze del 1966, l’intervento di personale non esperto o volontario può essere fondamentale. L’operazione però deve essere coordinata da esperti del settore per evitare errori grossolani che potrebbero peggiorare la situazione.