Conservare i referti e le cartelle mediche digitali sarà un problema sempre più frequente da ottobre 2011. Vale a dire da quando, per legge, verrà introdotta la possibilità di pagamento online delle prestazioni sanitarie, nonché l’obbligo della trasmissione digitale dei documenti medici da parte dei servizi sanitari pubblici.
È quanto stabilisce l’articolo 6 della L. 106/2011 che riserva, in via residuale, all’utente del servizio medico pubblico la possibilità di richiedere il contestuale invio di una copia cartacea del referto digitale.
I documenti e le informazioni verranno, dunque, trasmesse in formato digitale a mezzo web, posta elettronica certificata o tramite altri strumenti digitali. E, da qui, nascerà l’esigenza diffusa di conservazione sicura e nel lungo periodo di questi importanti documenti contenenti, il più delle volte, informazioni sensibili.
Affidare tali documenti al PC di casa è la prima soluzione alla quale si può pensare di ricorrere. Il rischio, però, è quello che corre costantemente ogni computer casalingo: la perdita di informazioni dovuta a virus o a malfunzionamenti hardware espongono i documenti sanitari e i referti medici digitali a una sorte poco auspicabile soprattutto nei casi di trattamenti medici particolarmente complessi.
Senza contare che, facendo ricorso a manutentori poco professionali per risolvere i tanti piccoli problemi che si presentano durante la vita di un personal computer, la privacy potrebbe essere messa a rischio.
L’alternativa a una soluzione “casalinga” è l’affidamento di un servizio di archiviazione di cartelle cliniche e conservazione di documenti e referti medici a personale altamente specializzato nel settore.
Sicurezza, accessibilità e privacy sono i tre vantaggi sui quali si potrà contare facendo affidamento a un servizio professionale di conservazione documentale anche in ambiente digitale.
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