Deve essere previsto in qualsiasi buon piano di disaster recovery, così da poter garantire la continuità operativa in qualsiasi circostanza. Stiamo parlando del recovery point objective. E queste sono le cinque cose più importanti da sapere in merito.
- Acronimo. Molto spesso, il recovery point objective è indicato con il suo acronimo, ovvero RPO. Anche quest’aspetto concorre a creare un po’ di confusione su cos’è e quali sono gli ambiti in cui si applica.
- Significato. Ci sono diverse circostanze in cui un’azienda, uno studio professionale o un ente possono dover affrontare il problema della perdita dei dati. Queste situazioni sono tutte evitabili ricorrendo ad apposite contromisure, una delle quali è fare dei backup periodici. Il recovery point objective è l’ultimo momento, prima della perdita dei dati, in cui è stato effettuato il backup.
- Esempi. Il recovery point objective può essere diverso in base alle esigenze della specifica realtà. Facciamo due esempi che possono rendere l’idea. Gli istituti di credito hanno un RPO pari a 0, perché non possono permettersi nemmeno un secondo di inattività dovuto a perdita dei dati, o il danno sarebbe a dir poco ingente, tanto per l’istituto tanto per i clienti. Invece, alcuni enti fanno dei backup periodici a intervalli di alcune ore l’uno dall’altro, in quanto non c’è la necessità di una copia costante di dati e/o documenti. Spesso, la scelta di un determinato RPO dipende anche dalle infrastrutture IT a disposizione, in quanto è un’attività che può richiedere un ingente utilizzo di risorse.
- Implementazione. Ci sono diverse soluzioni IT che possono permettere di implementare un sistema che esegua dei backup periodici dei dati. Ad esempio, si può impostare il server in modo che esegua autonomamente tali copie ogni dato tempo. Altra soluzione molto usata, si può ricorrere a un computer cluster, con due macchine che lavorano in parallelo. Infine, si può decidere di lavorare direttamente in cloud, così i dati sono sempre accessibili anche in caso di gusto delle apparecchiature.
- Recovery point objective e recovery time objective. Non si può citare il recovery point objective senza menzionare anche il recovery time objective (o RTO). Quest’ultimo è il lasso di tempo che intercorre tra il disaster e il ripristino dell’attività, lasso di tempo che deve essere il più breve possibile.