Pensare alla banca del futuro, significa pensare a una banca paperless. La dematerializzazione dei documenti e dei processi è la via per guadagnare quell’efficienza e quella flessibilità operativa necessarie per abbattere i costi gestionali e migliorare il servizio alla clientela.
I benefici della digitalizzazione documentali sono, oramai, una questione lapalissiana:
– Rapidità di reperibilità e accesso alle informazioni;
– Abbattimento dei tempi di gestione dei processi;
– Abbattimento dei tempi di workflow documentale;
– Tracciabilità dei movimenti dei documenti;
– Garanzia d’immodificabilità dei documenti;
– Abbattimento dei costi di cancelleria;
– Processi interamente online;
– Riallocazione delle risorse dedicate alla gestione documentale e ai rapporti con la clientela verso attività di maggiore valore aggiunto.
Se la firma digitale è un fattore chiave della dematerializzazione dei processi bancari, la banca paperless deve avvalersi di architetture ICT per la gestione dell’intero workflow documentale, sia esso digitale nativo, che digitalizzato.
Per questo è fondamentale il ricorso a strumenti hardware professionali per l’acquisizione ottica massiva dei documenti cartacei di ogni formato (dagli assegni, ai documenti rilegati), una piattaforma di cattura multicanale e un protocollo informatico per la gestione e la conservazione documentale digitale a norma di legge integrato con un’architettura di gestione dei documenti rilevanti per il business.
Il processo che porta verso una banca paperless, è un percorso delicato che deve essere supportato da specialisti del settore, in grado di fornire soluzioni supporto nella reingegnerizzazione dei processi e soluzioni integrate per attuare il passaggio che porta alla banca del futuro.