È stato fatto un importante passo avanti verso la creazione di quella che, ormai sempre più di frequente, viene chiamata identità digitale europea. Un passo avanti per il quale l’Agenzia per l’Italia Digitale ha lavorato per più di un anno. Stiamo parlando del riconoscimento dello SPID da parte della Commissione Europea.
Cos’è l’identità digitale
L’identità digitale è, innanzitutto, un concetto. L’idea, cioè, che un determinato sistema informatico gestisca le informazioni che riguardano una persona. E che quello stesso sistema informatico, avendo tali informazioni a disposizione, può anche verificare l’identità della persona.
Il sistema, cioè, verifica che un individuo, in uno specifico momento, ha avuto accesso al sistema stesso e sta compiendo delle determinate azioni. È possibile fare diversi esempi di applicazione di identità digitale, come i social network, la PEC o la firma digitale.
E come lo SPID, il Sistema pubblico d’identità digitale. Registrandosi sul sito Gov.it, è possibile gestire tutte le proprie comunicazioni da e verso la pubblica amministrazione.
Schemi di identificazione elettronica e regolamento eIDAS
- Il Regolamento eIDAS (electronic IDentification Authentication and Signature), introdotto nel 2014, vuole essere la base condivisa di normative, a livello europeo, in materia di servizi fiduciari e di mezzi di identificazione elettronica. Tale regolamento prevede anche l’istituzione del Cooperation Network, gruppo permanente di collaborazione tra gli Stati sui temi specifici dell’eIDAS.
- Per schemi di identificazione elettronica si intendono i sistemi nazionali di autenticazione che permettono di accedere ai servizi in rete. A patto di rispettare le stringenti normative previste dalla Commissione Europea, tali schemi di identificazione possono essere riconosciuti da tutti gli Stati dell’UE, così da permettere, a una persona, di accedere ai servizi in rete dell’intera Unione Europea.
Il riconoscimento dello SPID
Quindi, anche lo SPID rientra tra gli schemi di identificazione elettronica mutuamente riconosciuti dall’Unione Europea. Questo significa che gli Stati membri dell’UE dovranno concedere, a chi è dotato di identità SPID, di accedere a tutti i servizi in rete delle rispettive pubbliche amministrazioni.