Abbiamo già visto qual è l’importanza della tappa del 31 marzo per ciò che riguarda la fatturazione elettronica alla PA. Un momento decisivo per la diffusione dell’e-invoice nel nostro Paese. Qui andremo ad analizzare nel particolare cosa comporta questo nuovo appuntamento sul calendario della fatturazione elettronica per un 2015 decisivo per la diffusione di questo importante strumento di dematerializzazione documentale nel nostro Paese.
Obbligo di fatturazione elettronica a tutte le PA
Come abbiamo visto, il 31 marzo l’obbligo per i fornitori di emettere fatturazione elettronica si estenderà a tutte le PA italiane. Alle PA centrali, compresi gli istituti d’Istruzione statale, per i quali l’obbligo era scattato già a giugno 2014, a fine marzo si dovrà emettere fattura elettronica anche per:
- Regioni, Province e Comuni;
- Comunità Montane, unioni, consorzi e associazioni di Comuni;
- Università e Istituti d’Istruzione Universitaria pubblici;
- Enti e aziende del sistema sanitario pubblico;
- Camere di commercio, industria artigianato e agricoltura;
- Tutte le altre PA locali;
- Presidenza del Consiglio dei Ministri e gli altri Organi costituzionali;
- Enti di regolazione dell’attività economica (AIFA, AgID…);
- Enti produttori di servizi economici (ANAS, Equitalia…);
- Enti e Istituzioni di ricerca (CNR…);
- Autorità amministrative indipendenti (AGCOM…);
- Le rimanenti PA centrali.
Al 31 marzo, gli enti pubblici o di rilevanza pubblica interessati dalla fatturazione elettronica saranno circa 21.000.
Tutte le fatture verranno gestite attraverso il Sistema di Interscambio.
I risparmi della fatturazione elettronica verso la PA
Una stima degli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano, sottolinea ancora una volta quali sono i potenziali vantaggi economici per tutto il sistema amministrativo-economico italiano con l’estensione dell’obbligo della fatturazione elettronica verso la PA. Un miliardo e mezzo sarebbero i soli risparmi legati all’aumento di produttività del personale della pubblica amministrazione e dei suoi fornitori, che verrebbero liberati dalla gestione amministrativa delle fatture cartacee.
Cogliendo l’”effetto volano” della digitalizzazione delle relazioni con la PA, la diffusione delle logiche della digitalizzazione nell’ambito di tutti gli interscambi B2B potrebbe portare a un risparmio per tutto il sistema stimato attorno ai 60 miliardi annui.