L’Europa ha bisogno di un sistema di identificazione diffusamente riconosciuto. In tale sistema la firma elettronica giocherebbe un ruolo chiave per quanto riguarda i risparmi nell’ambito della burocrazia.
L’invito da parte della Commissione europea è stato inserito nell’Agenda digitale volta a incentivare le transazioni elettroniche transfrontaliere attraverso la standardizzazione dei sistemi di identificazione elettronica e di firma elettronica, detti eID.
Il regolamento proposto mira a stabilire un quadro normativo di riferimento senza creare una legislazione invasiva che obblighi gli Stati membri e i cittadini a fruire di sistemi e dispositivi imposti e senza creare una banca dati europea.
Si tratterebbe solo di continuare sulla scia della Direttiva 1999/93/CE per ciò che riguarda la firma elettronica. Con tale direttiva, infatti, i Paesi europei hanno raggiunto un buon grado di armonizzazione degli standard richiesti per una firma elettronica sicura. Il passo successivo è quello di condividere a livello di UE i sistemi di eID che, sul piano nazionale, risultano adeguati alle norme locali allineate alle indicazioni del regolamento europeo.
Con le proposte inserite nell’Agenda digitale europea e nel piano d’azione sull’eGovernment 2011-2015, l’Europa punta sulla firma elettronica come elemento fondamentale di una strategia di crescita comunitaria.
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