Quando si parla di servizi di spedizione in logistica, c’è un parametro che torna in ogni contratto: il peso volumetrico (o dimensionale). È una misura che mette in relazione il volume e il peso della merce trasportata: un calcolo che viene chiesto di effettuare alla richiesta del servizio, per il calcolo della tariffa da applicare. Come si calcola il peso volumetrico?
Il peso volumetrico un valore non assoluto
Il calcolo del peso dimensionale varia da servizio a servizio (ogni corriere applica il proprio coefficiente volumetrico) e anche da mezzo di trasporto a mezzo di trasporto. Chi offre servizi di logistica per il trasporto merce si avvale di strumenti specifici che permettono di ottenere il peso volumetrico in pochi passaggi. Si tratta di bilance volumetriche e altri strumenti che ricavano automaticamente la misura attraverso sistemi di peso-volume.
Per coloro che devono usufruire di tali servizi di trasporto, il calcolo della tariffa non può che essere effettuato secondo una formula che presuppone la conoscenza del coefficiente volumetrico applicato.
La formula per il calcolo del peso volumetrico tassabile
Si supponga di dover spedire un collo di 40 cm di altezza, 40 cm di larghezza e 40 cm di profondità. Per calcolare i cm cubici del nostro collo basterà moltiplicare la misura in centimetri di tutte le dimensioni:
- Altezza in cm x Larghezza in cm x Profondità in cm = cm cubici del collo
- 40 x 40 x 40 = 64.000 cm cubici
Supponendo un coefficiente di peso volumetrico di 200 kg per metro cubo, si potrà ricavare il coefficiente per calcolare il peso volumetrico con la seguente formula:
- 1 metro cubo = 1.000.000 cm cubici
- cm cubici / 200 kg = 5.000 coefficiente di peso volumetrico
A questo punto non manca che applicare il coefficiente al volume del nostro collo per ottenere il peso volumetrico:
- 64.000 cm cubici / 5.000 = 12,8 kg
Per l’individuazione del peso tassabile bisogna effettuare ancora un confronto tra i peso reale del collo e il peso ricavato dalla formula e scegliere la misura maggiore tra le due: se il pacco pesasse in realtà 10 kg, si dovrà scegliere come peso tassabile la misura di 12,8 kg risultanti dal calcolo.
Hai altre domande?
Area Editoriale
La corretta tenuta e archiviazione dei documenti cartacei è un’attività che richiede molte risorse:
- Risorse umane: il personale addetto alla gestione dell’archivio deve essere competente e sempre aggiornato sulla normativa relativa alla conservazione documentale e della privacy (nel caso in cui i documenti conservati racchiudessero dati sensibili).
- Risorse di spazio e oneri di sicurezza: come ben sa chi gestisce un archivio analogico la sedimentazione dei fogli di carta e dei faldoni può richiedere ampi spazi. I locali destinati ad archivio, inoltre, devono essere adeguati alle normative sulla sicurezza. Infatti la custodia dei documenti deve essere improntata sul principio della riduzione al minimo dei rischi di smarrimento e distruzione (o deterioramento) dei dati conservati.
- Risorse di tempo: la gestione di un archivio cartaceo richiede tempo per l’archiviazione e la gestione del ciclo di vita del documento archiviato.
Per sollevare la struttura da questi costi, pubbliche amministrazioni e organizzazioni private, come aziende, studi professionali, banche e assicurazioni, possono puntare su un servizio professionale di tenuta degli archivi cartacei: la risposta a norma di legge a un’incombenza che può distrarre da investimenti più produttivi delle risorse impiegate.
Che si parli della tenuta dell’archivio corrente, di deposito o storico un buon servizio di gestione di un archivio cartaceo può garantire i migliori standard per ciò che riguarda i requisiti tecnici dei locali, la preparazione del personale e la salvaguardia dei documenti depositati.