La trasformazione digitale della pubblica amministrazione è un processo in fase di attuazione e in costante cambiamento. In particolare, un recente riferimento normativo introduce molte importanti novità sulle modalità di gestione e organizzazione del lavoro agile.
Il dl Semplificazioni 2020 ha cambiato il modo di lavorare nella pubblica amministrazione, in particolare sul modo di comunicare con i cittadini e di erogare i servizi. Non mancano nemmeno indicazioni che avranno una specifica influenza sulla gestione dello smart working. Indicazioni che, per la precisione, sono contenute negli articoli 31 e 32 del decreto-legge 16 luglio 2020 n. 76, Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale.
Temi:
Articolo 31
Nel comma 1 si può leggere:
Al fine di agevolare la diffusione del lavoro agile quale modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato, [le pubbliche amministrazioni] acquistano beni e progettano e sviluppano i sistemi informativi e i servizi informatici con modalità idonee a consentire ai lavoratori di accedere da remoto ad applicativi, dati e informazioni necessari allo svolgimento della prestazione lavorativa.
Già in questo passaggio, ci sono diversi punti, importantissimi, che vale la pena evidenziare e approfondire:
- Il lavoro agile diventa la modalità di esecuzione del rapporto di lavoro che deve essere promossa nella pubblica amministrazione: pur non essendoci un obiettivo dichiarato, la PA sta nettamente puntando a incrementare il numero di persone che possano svolgere la propria mansione in smart working;
- Lo smart working ha bisogno di strumenti adeguati e le pubbliche amministrazione sono tenute ad adottare le soluzioni più efficienti per fare in modo che i dipendenti statali possano lavorare in modalità agile (del resto, il riferimento all’utilizzo di specifici strumenti tecnologici era già previsto nel comma 1 dell’articolo 18 della legge 22 maggio 2017, n. 81);
- Comunque la si voglia chiamare (smart working, telelavoro, lavoro agile, lavoro da remoto), la sostanza di questa nuova modalità di lavoro è sempre la stessa: dare la possibilità al dipendente di svolgere la propria mansione anche lontano dall’ufficio o, in generale, dal luogo di lavoro.
Sempre nel comma 1 dello stesso articolo, si può leggere che le pubbliche amministrazioni adottano lo smart working/lavoro agile assicurando:
Un adeguato livello di sicurezza informatica, in linea con le migliori pratiche e gli standard nazionali ed internazionali per la protezione delle proprie reti, nonché’ promuovendo la consapevolezza dei lavoratori sull’uso sicuro degli strumenti impiegati, con particolare riguardo a quelli erogati tramite fornitori di servizi in cloud, anche attraverso la diffusione di apposite linee guida, e disciplinando anche la tipologia di attività che possono essere svolte.
Sicurezza informatica, formazione dei dipendenti e adozione di linee guida che tutti i lavoratori devono seguire internamente: questi sono alcuni dei migliori consigli per lo smart working, best practice che qualunque PA (ma anche qualunque azienda che stia pensando al lavoro agile) dovrebbe sempre tenere ben presenti.
(I riferimenti normativi riportati dell’articolo 31 sono modifiche apportate al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82.)
Articolo 32
Citando testualmente il comma 4:
Nella realizzazione e lo sviluppo dei sistemi informativi, è sempre assicurata […] la possibilità di accedere da remoto ad applicativi, dati e informazioni necessarie allo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile, assicurando un adeguato livello di sicurezza informatica, in linea con le migliori pratiche e gli standard nazionali e internazionali per la protezione delle proprie reti, nonché’ promuovendo la consapevolezza dei lavoratori sull’uso sicuro dei suddetti sistemi informativi, anche attraverso la diffusione di apposite linee guida, e disciplinando anche la tipologia di attività che possono essere svolte.
In altre parole:
- Il decreto-legge 16 luglio 2020 n. 76 impone alle pubbliche amministrazioni di adottare misure tecnologiche per favorire la digitalizzazione della PA e la semplificazione delle procedure, in modo da erogare un più efficiente servizio ai cittadini;
- Nella scelta delle tecnologie da implementare, la pubblica amministrazione deve sempre prevedere misure tecnologiche che permettano ai dipendenti di poter svolgere il proprio lavoro anche da remoto.
Proroga dello smart working
Esattamente come è stato per lo stato di emergenza, lo smart working è la modalità di lavoro che la pubblica amministrazione è chiamata a valutare, prendere in considerazione e promuovere almeno fino al 31 dicembre 2020.
Smart working nella pubblica amministrazione
Normative, tecnologie, nuovi flussi, nuova organizzazione: implementare lo smart working è un’attività che richiede attenzione, pianificazione e competenze. E questo approfondimento può essere di grande aiuto:
Smart working nella pubblica amministrazione: le cose più importanti da sapere