Spesso capita, al giorno d’oggi, di interrogarsi sul ruolo e sulla funzione delle biblioteche. Un aiuto, in tal senso, viene dall’analisi di alcuni dati specifici contenuti in un recente rapporto dell’Istat sulla fruizione delle biblioteche in Italia. Numeri, che fanno riferimento all’ultimo anno, dai quali emerge una situazione molto interessante.
I dati e la situazione
- Frequentare la biblioteca. Dai dati risulta che la biblioteca è vista sempre meno come un luogo da vivere o come centro di socialità: basti pensare che solo il 15% di chi ha un’età superiore a 6 anni ne frequenta una. I maggiori frequentatori delle biblioteche restano i laureati, per la precisione il 24% del totale.
- Prendere dei libri in prestito. In questo caso, la situazione cambia tanto e, per certi versi, in maniera sorprendente. Infatti, ben il 76,9% di chi ha una licenza elementare ha preso libri in prestito nell’ultimo anno. Una percentuale anche superiore ai laureati, che si attestano sul 63% del totale.
- Consultare e leggere. In biblioteca, ovviamente, è possibile leggere direttamente i libri o consultare dei giornali. Due possibilità che sono utilizzate sempre meno e comunque da poche persone: lo fanno il 17% dei laureati, il 10% dei diplomati, l’8% di chi ha una licenza media. Fanalino di coda, il 2% di chi non ha un titolo di studio. In altre parole, prendere libri in prestito resta la motivazione principale.
Quindi, hanno ancora senso le biblioteche in Italia?
La risposta non può essere che una: assolutamente sì. Innanzitutto, le biblioteche restano un importante quanto prezioso presidio di cultura, dove sono custoditi inestimabili tesori. In secondo luogo, le biblioteche possono diventare un’occasione di studio e approfondimento, soprattutto per chi non ha studiato.